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Testa o croce

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Ti è quasi certamente capitato di sentire due adulti chiacchierare tra loro del più e del meno e affermare che le previsioni del tempo, il più delle volte, non ci azzeccano mai. Ebbene sì, perché nell’immaginario comune, purtroppo, la meteorologia non è considerata una materia scientifica come la medicina o la matematica, così come è di fatto, bensì viene molto spesso associata a discipline quali l’astrologia secondo cui, all’inizio dell’anno, sarebbe possibile stimare in modo più o meno dettagliato, l’andamento delle nostre finanze, questioni sentimentali e lavorative nei dodici mesi a venire per ciascuno dei dodici segni zodiacali. Allo stesso modo, ai meteorologi si richiede, con settimane, quando non addirittura mesi, di anticipo, di prevedere l’evoluzione di una particolare giornata, la quantità di pioggia o neve, la fascia oraria durante la quale si verificherà un temporale, la temperatura alla tale ora.

Inutile spiegare che una previsione diviene una tendenza già a distanza di due giorni e che i modelli a più lunga distanza, peraltro con un margine di errore tutt’altro che trascurabile, riescono a spingersi non oltre le due settimane.

Del resto se le hanno chiamate previsioni, si dovranno pure poter prevedere, no? Non per niente il 2 luglio 1925 un decreto legge conferì alla sezione dedicata delle previsioni meteo dell'Ufficio Centrale di Meteorologia e di Geofisica l’enigmatica denominazione di "Ufficio Presagi"...

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