METEO ● 3 - Previsioni meteorologiche
Come un dottore, quando controlla la temperatura e la pressione del sangue per capire cosa sta succedendo all’interno del tuo corpo, così i meteorologi ogni giorno operano un vero e proprio check- up dell’atmosfera.
I “dottori del tempo” controllano la pressione dell’aria, misurano il valore della temperatura, analizzano il vento per capire da che direzione proviene e quanto velocemente si muove, osservano il cielo per analizzare la copertura nuvolosa. Tutte queste informazioni servono loro per poter formulare delle previsioni meteorologiche, come quelle che sei abituato a vedere alla televisione alla fine del telegiornale o sulle pagine di un quotidiano.
Negli ultimi decenni, le previsioni del tempo hanno fatto grandi passi avanti, anche grazie alle immagini del nostro Pianeta e della sua atmosfera forniteci da satelliti e radar e agli enormi progressi dell’informatica, che ha messo a disposizione computer sempre più potenti in grado di integrare numerosissime informazioni meteo provenienti da ogni parte della Terra.
Atmosfera al check-up
Ma come si fa materialmente una previsione del tempo? Questa è probabilmente la domanda che più spesso un meteorologo si sente fare nel corso della sua carriera.
Tutte le informazioni che provengono dalle misure e dalle osservazioni dei parametri atmosferici eseguite sulla Terra, così come le immagini fornite dai satelliti, vengono date in pasto a potentissimi computer che le utilizzano per risolvere dei complessi modelli matematici che simulano il comportamento dell’atmosfera.
Il risultato di queste elaborazioni sono una serie di valori, che vengono rappresentati graficamente tramite mappe. Ogni mappa mostra quella che è la situazione in cui potrebbe trovarsi l’atmosfera in un momento successivo rispetto a quello attuale, ovvero dopo 3, 6, 12, 24, ... ore. Guardando le mappe, il meteorologo, grazie alla propria esperienza e al proprio intuito, arriva a formulare una previsione del tempo nella forma che tu conosci.
Previsioni... o profezie?
Quanto tempo prima siamo in grado di prevedere che tempo ci sarà in un determinato giorno?
Non esiste una risposta assoluta a questa domanda, perché a volte l’atmosfera può trovarsi in una situazione di così forte instabilità, da rendere difficile dire con sicurezza anche cosa succederà domani. È quello che spesso accade in primavera e in autunno, le due stagioni più variabili dell’anno, nelle quali a volte le condizioni del tempo possono cambiare drasticamente anche nel giro di pochissime ore. L’estate e l’inverno sono invece stagioni generalmente più stabili, che permettono quindi di fare qualche ipotesi sul tempo che farà anche con qualche giorno di anticipo.
Ma attenzione, perché alcuni fenomeni caratteristici di queste stagioni, come per esempio il temporale estivo, possono essere previsti con una certa sicurezza solo poche ore prima! Proprio per tenere conto di questo, spesso le previsioni meteorologiche sono accompagnate da un indice di affidabilità, ovvero un valore, generalmente percentuale, che esprime quanto è probabile che ciò che è previsto si realizzi effettivamente.
Tale indice diminuisce velocemente col passare dei giorni e questo ti fa capire come sia praticamente impossibile dare delle indicazioni affidabili il lunedì mattina sul tempo che ci potrà essere il successivo fine settimana, figuriamoci poi se volessi sapere se arriverà la neve per il prossimo Natale!
Le previsioni meteorologiche possono essere uno strumento utile non solo per sapere come vestirti la mattina o se prendere l’ombrello per uscire di casa, ma per moltissime altre attività. Pensa per esempio agli agricoltori, ai controllori aerei, ai marinai... per tutti loro è di fondamentale importanza sapere cosa aspettarsi dal tempo ed avere informazioni affidabili per poter organizzare le loro attività di conseguenza. Tuttavia le previsioni meteorologiche, come dice il nome stesso, restano comunque... delle previsioni. Anche se sempre più precise, ricorda che non saranno mai una scienza esatta e volerle conoscere con troppo anticipo equivale a farle diventare... delle profezie!