CLIMA ● 3 - Ritorno al futuro
Di fronte a scenari così catastrofici e con l’evidenza dei dati scientifici che mostrano quale futuro ci aspetta, la popolazione non vuole più stare a guardare. La quasi totalità dei Paesi del mondo ha deciso di collaborare e fare qualcosa per salvare il Pianeta e tutelare la salute dell’umanità.
Qua la mano
Dal 2015 ben 195 Paesi del mondo si sono alleati per raggiungere un importante risultato: un accordo ufficiale, l’accordo di Parigi, ha imposto a ciascuna Nazione, per quanto nelle proprie possibilità, di attuare scelte politiche che riducano le immissioni di gas serra nell’atmosfera, al fine di rallentare il surriscaldamento globale.
L’obiettivo comune è riuscire a non far crescere le temperature della Terra più di 2 ̊ C rispetto all’epoca preindustriale. Quali sono le azioni che chi governa deve mettere in pratica?
Tutte le Nazioni devono ridurre le emissioni di CO2 e gas serra e, per far questo, è necessario potenziare l’uso delle fonti rinnovabili, che andranno a sostituire gradualmente i combustibili fossili in ogni ambito (trasporti, industrie, produzione di energia...).
Nell’accordo si stabilisce anche il sostegno reciproco tra i Paesi aderenti, tanto che gli stati più benestanti, ogni anno, mettono a disposizione denaro per aiutare i Paesi più poveri in questo difficile percorso.
I Paesi coinvolti si sono anche impegnati a riunirsi periodicamente intorno a un tavolo per controllare, con responsabilità, i progressi fatti dal proprio Stato ed eventualmente considerare nuove e più incisive soluzioni. È proprio il caso di dire che “l’unione fa la forza” e che questo accordo, che accompagnerà gli Stati fino al 2050, è una grande occasione per ripartire nel rispetto del Pianeta.
L’Europa guarda lontano
L’insieme degli Stati che costituiscono il continente europeo (Unione Europea) ha firmato l’accordo di Parigi e sembra aver preso davvero seriamente questa missione.
Gli Stati membri dell’Unione Europea nel 2008 si sono impegnati a ridurre le emissioni di gas a effetto serra, fissando precisi obiettivi da raggiungere entro il 2020.
Viene chiamato obiettivo 20-20- 20 il progetto per cui l’Europa dovrebbe arrivare a ridurre del 20% le emissioni di CO2, aumentare di almeno il 20% la percentuale di energia prodotta a partire da fonti rinnovabili e a migliorare l’efficienza energetica del 20%.
Fin qui, l’impegno degli Stati è stato davvero ottimo, tanto che la Commissione Europea, che coordina e controlla il lavoro, ha ritenuto di poter rendere la sfida ancora più difficile e tendere a nuovi importanti traguardi nel 2050. L’Europa guarda lontano: si è imposta di ridurre le emissioni di gas serra dell’80% rispetto ai livelli del 1990, tutto questo entro il 2050... Ce la faremo?
La strada è lunga e certamente richiede l’impegno di tutti gli Stati, che dovranno controllare in modo molto serio e preciso le proprie emissioni di CO2. Occorreranno interventi in tutti i principali settori (industria, trasporti, edifici, edilizia e agricoltura) e sarà necessario investire denaro per sviluppare nuove tecnologie che aumentino l’efficienza energetica, riducendo sempre più l’impiego dei combustibili fossili, in tutti gli ambiti.
L’unione fa la forza!
Le azioni per salvaguardare il futuro del nostro Pianeta dipendono in gran parte dalle decisioni internazionali e da quelle prese dai governi di ogni Paese. Tuttavia, ciascuno di noi può, da parte sua, giocare il proprio ruolo e dare il suo personale contributo per questo importantissimo obiettivo. Magari non ti sembra possibile, eppure anche tu puoi fare molto, se non per fermare il cambiamento climatico, quantomeno per limitarne le conseguenze.
Se, come abbiamo visto, una delle principali attività umane responsabili dell’immissione di gas serra in atmosfera è la produzione di energia, ti sarà facile intuire come ogni tuo comportamento che riduca i consumi energetici possa, sommato a tutti quelli altrui, avere effettivamente un grosso peso sull’ambiente.
In che modo? Per esempio ricordandoti di spegnere sempre la luce quando esci da una stanza, di non lasciare la tv o il computer accesi quando non li stai utilizzando, di consigliare alla tua famiglia di scegliere lampade ed elettrodomestici a basso consumo; ma anche di stare attento a non surriscaldare o raffreddare eccessivamente le stanze con impianti di riscaldamento e condizionatori e a non ridurne gli effetti spalancando porte e finestre mentre sono in funzione.
Un elemento naturale preziosissimo che rischia di risentire in maniera forte del cambiamento del clima è l’acqua: ecco perché è fondamentale imparare a ridurne gli sprechi, chiudendo i rubinetti dopo l’utilizzo e, se possibile, preferendo una doccia ad un bagno.
Una grossa fetta di immissioni in atmosfera di gas serra, oltre che spesso di sostanze nocive, è quella che deriva dalle attività umane legate alla produzione di materiali e oggetti che utilizzi abitualmente nella tua vita quotidiana, nonchè delle confezioni e degli imballi normalmente impiegati per distribuirli: dal telefonino al computer, dallo zaino di scuola alle scarpe da ginnastica. Evitare di comperare più del necessario e cercare il più possibile di riutilizzare contenitori e sacchetti è un ottimo modo per contribuire, nel tuo piccolo, non solo a ridurre la produzione di gas serra, ma anche a salvaguardare l’ambiente limitando la generazione di rifiuti, spesso difficili da smaltire.
Alcuni mezzi di trasporto sono inoltre meno inquinanti di altri: se per le lunghe distanze il treno è probabilmente quello “climaticamente” più consigliabile, in città, laddove non sia possibile muoversi a piedi, bicicletta e trasporti pubblici sono certamente preferibili all’auto. E, se proprio non ne puoi fare a meno, perché non condividerla con qualcun altro utilizzando il car sharing?
L’avresti mai detto? Anche scegliendo cosa mangiare puoi dare il tuo contributo alla difesa del Pianeta. Come? Per esempio non esagerando con il consumo di pesce e carne e scegliendo frutta e verdura di stagione, che non devono aver viaggiato per migliaia di km a bordo di mezzi di trasporto per arrivare sulla tua tavola.