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Uniti per l'ambiente

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Oggi tutte le grandi Nazioni si impegnano per cercare soluzioni tecnologiche che permettano di ridurre le emissioni dei cosiddetti gas serra ritenuti fra i responsabili del mutamento climatico dell’ultimo secolo.

 

Non è sempre stato così, solo nel 1992, a Rio de Janeiro, si tenne la prima Conferenza sull’Ambiente e sullo Sviluppo delle Nazioni Unite, detto il “Summit della Terra”, cui partecipano 154 Nazioni. Durante questo primo incontro si gettarono le basi per i futuri accordi sul clima.

 

Con il protocollo di Kyoto (1997), per la prima volta, viene imposto agli Stati aderenti l’obbligo di ridurre le emissioni di anidride carbonica, in media di 6-8% rispetto al 1990. Il protocollo entrerà in vigore solo nel 2005.

 

Nel 2015 è stato siglato l’Accordo di Parigi, in cui gli Stati partecipanti hanno concordato di ridurre la loro produzione di anidride carbonica "il più presto possibile" e di fare il possibile perché il riscaldamento globale si mantenga " al di sotto di 2 °C" in più rispetto ai livelli pre-industriali.

 

Nel 2016, alla Conferenza di Marrakech, 48 paesi in via di sviluppo hanno promesso di produrre "il più velocemente possibile" solo energia rinnovabile.

 

A Bonn, nel 2017, nasce la prima alleanza per porre fine all’utilizzo del carbone per produrre l’energia elettrica entro il 2025.

 

Sono 25 i Paesi, compresa l’Italia, che si sono impegnati a chiudere le centrali a carbone e si punta a includere altri cinquanta Stati entro la prossima conferenza sul clima, la Cop24, che si terrà nella cittadina polacca di Katowice, nel dicembre 2018.

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